A Milano

Philippe Kratz, Angelin Preljocaj, Patrick de Bana. Tre firme contemporanee al Teatro alla Scala

La stagione scaligera propone un trittico di balletto con coreografie di Philippe Kratz, Angelin Preljocaj e Patrick de Bana. Solitude Sometimes di Philippe Kratz esplora la rinascita attraverso la mitologia egiziana e le sonorità di Thom Yorke e Radiohead. Annonciation, gioiello coreografico di Angelin Preljocaj, indaga il mistero dell’Annunciazione con un intenso duetto femminile. Carmen di Patrick de Bana, in prima assoluta e con Roberto Bolle, Nicoletta Manni e Alice Mariani in alcune recite, rievoca la passione e la libertà dell’iconica eroina spagnola. Repliche fino al 12 marzo 2025.

Dal 28 . 02 . 2025 al 12 . 03 . 2025

Milano - Teatro alla Scala

La stagione di balletto del Teatro alla Scala di Milano propone un inedito trittico che unisce in un’unica serata le firme di tre coreografi diversi fra loro Philippe Kratz, Angelin Preljocaj e Patrick de Bana.

Lo spettacolo si apre con la ripresa di Solitude Sometimes, coreografia creata per il ballo scaligero nel 2023 da Philippe Kratz su musiche di Thom Yorke e Radiohead. Ispirata al racconto dell’Amduat e al viaggio negli inferi del dio del sole, la coreografia esplora il concetto di purificazione e rinascita, con un linguaggio astratto e simbolico che affonda le radici nella mitologia egiziana.

Segue Annonciation di Angelin Preljocaj, un capolavoro che torna alla Scala dopo oltre vent’anni. Il duetto femminile affronta con rara profondità il mistero dell’Annunciazione alla Vergine Maria, indagando il rapporto tra corpo e spirito, interiorità ed esteriorità. La coreografia mette in scena il turbamento e lo stupore dell’apparizione angelica nell’universo intimo di Maria.

Chiude il programma Carmen, nuova creazione di Patrick de Bana in prima assoluta per il Corpo di Ballo della Scala. Attraverso la sua personale visione, il coreografo rievoca l’essenza della leggendaria eroina spagnola, simbolo di passione e libertà. Lo spettacolo vede protagonisti, in alcune recite, Roberto Bolle in coppia con Nicoletta Manni e Alice Mariani.

Sette le recite, con debutto il 28 febbraio e repliche fino al 12 marzo 2025, precedute da una anteprima benefica riservata alla Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia il 27 febbraio 2025.

I BALLETTI E I CAST

Solitude Sometimes di Philippe Kratz

Catarsi, rinascita, ciclo della vita e resilienza dell’individuo in Solitude Sometimes: tra le sonorità elettroniche di Thom Yorke e dei Radiohead, Philippe Kratz firma nel 2023 la sua prima creazione per il Corpo di Ballo della Scala. Si immerge nella mitologia egiziana per una risalita verso la luce, prendendo spunto dal racconto dell’Amduat e la discesa negli inferi del dio del sole che, purificato, risale in superficie per dar vita a una nuova giornata.
Un lavoro astratto nella sua essenza ma popolato di figure simboliche che ritrova in scena i protagonisti della prima assoluta, ma anche artisti che debuttano ora nello stile di Kratz.

L’organico, di 14 ballerini è composto da Nicoletta Manni (in alternanza con Martina Arduino), Camilla Cerulli, Alessandra Vassallo, Stefania Ballone, Linda Giubelli, Timofej Andrijashenko (in alternanza con Darius Gramada), Claudio Coviello (in alternanza con Saïd Ramos Ponce), Domenico Di Cristo, Christian Fagetti (in alternanza con Frank Aduca), Navrin Turnbull, Andrea Crescenzi (in alternanza con Gabriele Fornaciari), Andrea Risso, Gioacchino Starace, Rinaldo Venuti.

Sostiene Philippe Kratz:
«Sono sempre stato attratto dai temi della resilienza, della società che ci circonda, temi che affronto sempre nei miei lavori; qui in particolare siamo partiti dal racconto dell’Amduat: alla fine di ogni giornata il dio del sole, Ra, scende negli inferi e li attraversa durante le dodici ore notturne, incontra alleati, combatte avversari, si purifica e risale in superficie per dare vita a una nuova giornata.
La musica è stato il punto di partenza per decidere il ‘suono’ di questa creazione: ho scelto Thom Yorke e i Radiohead.
La mia più grande scoperta a livello di contenuto è stata Pyramid Song, in cui si parla dell’aldilà e si fa proprio riferimento al racconto dell’Amduat. E il palcoscenico in qualche maniera è un aldilà, qualcosa a sé stante, che fa vedere un mondo ideale o astratto o lirico, che esce fuori dalla nostra concezione e ci fa riflettere, ci emoziona, ci spaventa, ci fa innamorare. Ho trovato molto simbolica l’idea dell’aldilà per rappresentare un palcoscenico: il nostro, è una scatola nera in cui si entra, e sarà come il nostro mondo degli inferi».

Annonciation di Angelin Preljocaj

Sul toccante mistero della Annunciazione alla Vergine Maria Annonciation, Angelin Preljocaj pone l’attenzione sul rapporto tra spirito e corpo, spazio interiore ed esterno, sullo sconvolgimento dell’apparizione dell’Angelo nell’universo intimo di Maria.

Creato nel 1995 e vincitore due anni dopo del “Bessie Award”, per la prima volta nel 2002 viene concesso ad un repertorio italiano, e proprio alla Scala. Dopo oltre vent’anni, il ritorno di Annonciation porterà le nuove generazioni di artisti a misurarsi con un lavoro tra i più emblematici del suo repertorio e della sua cifra stilistica. Ad interpretare L’Ange è Virna Toppi in alternanza con Caterina Bianchi mentre il ruolo di Marie è ricoperto da Benedetta Montefiore in alternanza con Agnese Di Clemente.

«Come risuona in noi l’Annunciazione, quel momento chiave che è alla base di un’intera religione, cosa risveglia? Mentre tanti pittori negli ultimi 2000 anni hanno cercato più volte di comprendere il turbinio di simboli contraddittori che è in effetti l’Annunciazione, sorprende che un tema, un soggetto in cui sono così palesemente implicate tante questioni riguardanti il corpo, sia stato quasi del tutto assente dall’arte coreografica. Eppure, quello che troviamo qui, in fondo, è davvero affascinante».

Annonciation non è solo la parafrasi danzata dell’annunciazione dell’Angelo a Maria. Sottolinea infatti il coreografo «nell’iconografia tradizionale Maria è spesso rappresentata all’interno di un giardino chiuso che simboleggia la sua verginità. Si tratta di una similitudine che si instaura tra il suo spazio interiore e lo spazio esterno. L’intrusione dell’angelo in questo universo intimo apporta uno sconvolgimento nella sua interiorità. Questa è la ragione per cui, a prescindere dai testi in cui Maria accetta con serenità di sottomettersi agli eventi, numerosi artisti hanno invece trovato una chiave di lettura differente, vedendo in lei dubbi, inquietudine, persino ribellione».

Un evento miracoloso quindi, ma trattato con una semplicità che rimanda a Je Vous salue Marie di Godard, con plasticità e dinamiche tradotte dai gesti e dalle pose delle annunciazioni pittoriche rinascimentali, attraverso le quali viene scandagliato il rapporto tra spirito e corpo.

Carmen di Patrick de Bana

Per il suo primo lavoro cucito sulla Compagnia scaligera e le sue étoiles, de Bana scava tra mitologia, cultura, profumi e icone di una Spagna filtrata dal suo vissuto personale, per far rivivere l’essenza di Carmen, su un tessuto musicale che si basa sulla Carmen Suite di Rodion Ščedrin e trasporta il pubblico nelle radici gitane con le sonorità di Aconteció (di El Pele&Vicente Amigo) e di Ayer en Hoy (di Montse Cortés con Juana la del Pipa).

«Ci sono più ‘Spagne’ – commenta de Bana – ma io scelgo questa che viaggia nella mia immaginazione verso il passato e trova nel presente i riflessi della sua ricca cultura e della sua infinita arte. È da questo intimo legame con la Spagna che traggo i primi schizzi della mia Carmen, come una donna dall’antico e accattivante retaggio gitano, ma anche un’eroina appassionata vestita di libertà; un Don José disarmato dall’eredità di un modo perverso di intendere l’amore e, senza dubbio, il destino personificato come un implacabile maestro di cerimonie che li inseguirà in ogni angolo».

Tre i cast che si alterneranno nei ruoli del balletto: le étoiles Roberto Bolle e Nicoletta Manni, alla prima assoluta del 28 febbraio, poi nelle sere del 1 e 4 marzo; nella recita del 7 marzo Roberto Bolle avrà come partner Alice Mariani, che danzerà anche il ruolo assieme a Nicola Del Freo nelle recite del 4 pomeriggio, del 12 marzo e dell’anteprima; il 6 marzo vedrà nei ruoli di Carmen e Don José Linda Giubelli e Claudio Coviello. Accanto a loro ruotano gli altri protagonisti del balletto e della vicenda stessa: La Morte (Edoardo Caporaletti, poi Navrin Turnbull e Emanuele Cazzato), Il Toro (Andrea Crescenzi, poi Rinaldo Venuti, Domenico Di Cristo), Michaela (Maria Celeste Losa, poi Camilla Cerulli, Madoka Sasaki), il Torero (Marco Agostino poi Gabriele Corrado, Gioacchino Starace), Manuela (Caterina Bianchi, poi Gaia Andreanò, Stefania Ballone) e un mondo di sigaraie, guardie, gitane e gitani a cui darà vita il Corpo di Ballo scaligero, per un lavoro che coinvolge un organico di trenta danzatori, in cui de Bana distilla l’essenza, un’interpretazione viscerale ed emotiva per rivelare nuove sfumature. Inserendo il dramma in una struttura simbolica che amplifica i temi della fatalità, dell’ossessione e della speranza cieca, propone un rito celebrativo, introducendoci negli angoli più oscuri dell’animo umano.

Dopo l’anteprima benefica riservata alla Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald Italia giovedì 27 febbraio 2025 (ore 20) e la prima venerdì 28 febbraio 2025 (ore 20), repliche sabato 1 marzo 2025 (ore 20), martedì 4 marzo 2025 (ore 14.30 e (ore 20), giovedì 6 marzo 2025 (ore 20), venerdì 7 marzo 2025 (ore 20) e mercoledì 12 marzo 2025  (ore 20)

www.teatroallascala.org

 KRATZ / PRELJOCAJ / DE BANA

SOLITUDE SOMETIMES
Coreografia Philippe Kratz
Assistente coreografo Casia Vengoechea
Musica Thom Yorke e Radiohead
Scene Carlo Cerri e Philippe Kratz Costumi Francesco Casarotto Luci Carlo Cerri
Video designer Carlo Cerri e OOOPStudio
Produzione Teatro alla Scala

ANNONCIATION
Coreografia Angelin Preljocaj
Supervisione coreografica  Claudia De Smet
Musiche Stéphane Roy (Crystal Music)  Antonio Vivaldi (Magnificat)
Scene Angelin Preljocaj Costumi Nathalie Sanson Luci Jacques Châtelet
Produzione Teatro alla Scala

CARMEN
Coreografia Patrick de Bana
Assistente coreografo Aida Badia
Libretto José Andrade
Musica Rodion Ščedrin (Carmen Suite) El Pele&Vicente Amigo (Aconteció) Montse Cortés con Juana la del Pipa (Ayer en Hoy)
Scene Ricardo Sánchez Cuerda Costumi Stephanie Bäuerle Luci Ivan Vinogradov
Étoile  Roberto Bolle (28 febbraio; 1, 4s., 7 marzo)
Nuova produzione Teatro alla Scala
Prima rappresentazione assoluta

Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Foto:
1. Nicoletta Manni e Roberto Bolle durante le prove di Carmen di Patrick de Bana; 2.-27. Carmen di Patrick de Bana, ph. Brescia Amisano, Teatro alla Scala; 28.-38. Benedetta Montefiore Virna Toppi Annonciation di Angelin Preljocajph Brescia e Amisano, Teatro alla Scala; 39.-

 

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