In Umbria

Umbria Factory Festival 2022

Si svolge tra Spoleto e Foligno, dal 28 settembre al 16 ottobre 2022, Umbria Factory Festival. In programma pièce firmate da Francesco Colaleo e Maxime Feixas, Virgilio Sieni, Chiara Frigo, Marco Chenevier, Emanuele Rosa e Maria Focaraccio, Daniele Albanese, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni.

Dal 28 . 09 . 2022 al 16 . 10 . 2022

Spoleto e Foligno

La seconda edizione di Umbria Factory Festival si svolge a Spoleto dal 28 settembre al 2 ottobre 2022 e prosegue a Foligno dal 5 al 9 ottobre e dal 14 al 16 ottobre 2022. La presenza di numerosi artisti del panorama nazionale dà vita a un contenitore multiforme dedicato all’arte e alle sue possibili declinazioni con eventi dedicati al teatro, alla danza, alla musica e alla formazione. Il progetto è realizzato da Zut! e La Mama Umbria International con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Foligno, Comune di Spoleto, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.

Spoleto 28 settembre – 2 ottobre

Il festival si apre il 28 settembre al Cantiere Oberdan con la danza della Cie MF | Maxime & Francesco, che porta in scena Chenapan, un lavoro firmato e interpretato da Francesco Colaleo e Maxime Feixas, che indaga sul bisogno di tornare bambini e tornare a gioire delle semplici situazioni quotidiane della vita.
Chenapan è un termine francese di origine tedesca che vuol dire “monello”. Lo spettacolo desidera mettere in scena i giochi di una volta generando nel pubblico un forte processo di riconoscimento. Si tratta di un inventario sui possibili modi di esistere al mondo in relazione all’altro. Il pubblico assiste ad una gara all’ultimo salto tra due monelli che si sfidano a colpi d’ingegno. L’obiettivo primario è di sensibilizzare su una dimensione di contatto e di gioco che si sta perdendo a causa del continuo condividere virtualmente e non fisicamente. Il lavoro desidera porre l’attenzione sugli importanti cambiamenti sociali che vedono il progressivo smantellamento delle dinamiche di relazione. Gli atti creativi si esprimono semplici, così come sono, in quadri vivaci di intenzioni: nessun supporto tecnologico, ma soltanto i corpi e le loro curiosità irrefrenabili. Lo scopo primario di Chenapan è distrarre per divertirsi, senza superficialità, ma con attenta leggerezza.

Ancora danza venerdì 30 settembre con Di fronte agli occhi degli altri di Virgilio Sieni, in scena all’Auditorium Stella.  Lo spettacolo nasce nel 2012 su invito del Museo della Memoria di Bologna, come testimonianza e denuncia della tragedia di Ustica del 27 giugno 1980 dove morirono 81 passeggeri innocenti durante uno scontro militare aereo, come accertato dalla magistratura. E’ dunque partendo dall’esperienza commossa di Bologna che nasce l’intenzione di continuare questo percorso attraverso altre opportunità d’incontro. In ogni luogo è richiesta la partecipazione di alcune persone, incontrate pochi minuti prima di andare in scena, esistenze, che di volta in volta doneranno l’identità al percorso coreografico: esistenze chiamate a condividere e improvvisare questi attimi di trasmissione.

Durante il week end il festival propone inoltre lo studio di Jared McNeill, la live performance di UnterWasser a cui si aggiungono Materia di Mahler & LeWitt Studios, il concerto 100 Comizi d’amore (piano solo) di Giovanni Guidi e Nebula, progetto installativo/performativo nato nell’ambito della residenza artistica FASE XL, organizzata da C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche, in collaborazione con La MaMa Umbria International.

Foligno 5 – 9 ottobre 

Virgilio Sieni, con la sua Compagnia apre la programmazione della prima settimana a Foligno. In programma, il 5 ottobre all’Auditorium San Domenico, Satiri, ultimo lavoro di Sieni interpretato da Maurizio Giunti e Jari Boldrini e dalla violoncellista Naomi Berrill.
Scrive Virgilio Sieni:
«Può darsi che siamo stati raggiunti dall’insegnamento del gesto che irrorandosi con lentezza nel corpo lo forgia senza mai appropriarsene: si potrebbe dire che lo studio del movimento sottrae al quotidiano quelle posture che poi tornano sotto forma di un’altra lingua. Questo porsi sulla soglia, che potrebbe sembrare anche un rimbalzo quale restituzione di una cosa solo poco tempo prima sconosciuta, penso si possa definire, o accostare, al senso del gesto poetico: inappropriabile, attraversabile, non forma in movimento ma corpo che trascolora e, come una nebulosa auratica, si confonde tra lontananza e vicinanza, opera secondo un’attenzione rivolta all’immersione dello spazio, alla tattilità spaziale che ci comprende.
Il Satiro, come ci dice Nietzsche ne La nascita della Tragedia (1872) e per richiamo sapienzale Giorgio Colli ne La nascita della filosofia (1975), potrebbe essere colui che getta lo sguardo nell’abisso dicendo sì alla vita: non la notte ma la sua primavera.
I due danzatori dello spettacolo sono contagiati dall’interno, investiti dalla contemplazione rivolta al gesto simile, adiacente, simmetrico. Una danza per dermatoglifi che tracciano l’aria e una sintassi che sembra riferirsi all’embrione del gesto che incontra il suo simile riconoscendolo diverso e amico.
Pescano dal fondo del gesto per inscrivere forme d’intesa e di empatia che si aprono a una disposizione musicale, le danze segnano lo spazio della materia inebriante che parla con il corpo. Il mondo quotidiano qui prende il largo e si separa dal gesto enigmatico che esplode tra il dionisiaco e l’apollineo. Ancora una volta la danza si presta a laboratorio della vita, affronta azioni disperate, titaniche, si pone sulla soglia con atteggiamento vigile, mantico, divinatorio. Ma è essa stessa scienza dello stare, specchio di risonanze e richiami cognitivi».

Ancora danza giovedì 6 ottobre a Palazzo Trinci con Ballroom di Chiara Frigo. Ballroom intende riprodurre l’ambiente della Sala da Ballo in spazi altri. Un rettangolo di sedie è la cornice in cui la performance prende vita, con un evidente riferimento al mondo delle balere e al celebre film Le Bal di Ettore Scola, in cui la sala da ballo è un contenitore di memorie dove confluiscono amori e passioni, sguardi e desideri. L’azione prevede il coinvolgimento da parte dei performer di alcuni spettatori invitati a ballare: seduti insieme ai performer, formano coppie in cui “l’altro” cambia di continuo senza distinzione di sesso. L’atmosfera dei balli da sala si arricchisce così di elementi pop e contemporanei, come il richiamo allo speed dating.

In programma anche Medea, Desír di Astragali Teatro, le proposte artistiche della Compagnia Samovar e la presentazione del libro Atlante delle micronazioni di Graziano Graziani. Il racconto del nostro presente viene affidato a Piccola Patria di CapoTrave, mentre Daniele di Bonaventura propone L’harmonium dei poveri (solo bandoneòn), un concerto dalle sonorità serie e giocose. Ad arricchire il calendario il lavoro performativo e musicale di Andrea Cosentino, la rivisitazione di Cenerentola della compagnia Zaches Teatro e la Banda Rulli Frulli, realtà che mira al coinvolgimento dei suoi partecipanti superando le barriere della disabilità.

Foligno 14 – 16 ottobre 

La seconda settimana di Foligno si apre il 14 ottobre allo Spazio ZUT! con Un solo respiro, spettacolo itinerante di Marco Chenevier. Scrive l’autore: «In questa lunga ricerca, iniziata nell’estate dopo la pandemia, abbiamo voluto riappropriarci dello spazio e delle relazioni. Abbiamo così iniziato un viaggio che ci sta portando in diverse città, paesi e ambienti naturali. Vogliamo ripensare anche la forma dello spettacolo, trasformandolo in una passeggiata fisica, durante la quale possiamo riappropriarci delle nostre pratiche, scevri da ogni orpello tecnico: corpi, spazio e tempo sono i nostri unici strumenti. A Foligno sarà la città ad essere il nostro terreno di gioco, il nostro teatro. Ma oltre allo spazio pubblico, vogliamo ritrovare anche le relazioni incontrando gruppi eterogenei di cittadini con i quali condividere un sistema di improvvisazione semplice ed efficace, che ci permette di improvvisare insieme dopo poche ore di laboratorio». Repliche anche il 15 ottobre.

Sempre il 14 ottobre, all’Auditorium Santa Caterina è in scena HOW TO_ Just Another Boléro di Emanuele Rosa e Maria Focaraccio. In questa pièce le celeberrime note del Boléro di Ravel hanno ispirato i due autori nel creare un mutevole paesaggio di corpi all’interno di uno spazio limitato e confinante: qui infatti, diciotto effimere immagini si plasmano l’una nell’altra, cercando un proprio spazio vitale e adattandosi al tempo sospeso. I due performer, come animali in cattività, sono forzatamente costretti in una gabbia priva di sbarre, divenuta familiare e casalinga. I due sembrano aver dimenticato la propria natura, i rispettivi ruoli e le norme di comportamento per una pacifica coesistenza. Quasi totalmente denudati dei propri abiti terreni, i due sono destinati alla ripetizione delle medesime azioni, in un goffo loop di tentativi e sbagli. Primo capitolo della ricerca intrapresa da Emanuele Rosa e Maria Focaraccio sul tema dell’adattamento e coesistenza, dell’imparare o re-imparare, scoprire o ri-scoprire COME ci si comporta, ci si tocca, si coopera, ci si aiuta, ci si ama… tra toni a volte drammatici e a volte ironici.

Il 16 ottobre allo Spazio ZUT! il festival propone Home Altrove di Daniele Albanese. Home Altrove è uno spettacolo e al tempo stesso una cornice di riflessione sulla comunicazione invisibile nella zona di confine tra l’azione e il pensiero, tra ciò che è qui e ciò che è altrove. In un momento storico in cui il concetto di ‘casa-mondo’ risuona forte nella coscienza globale collettiva, coreografia, suono e frammenti video si riverberano sulla scena innescando una riflessione sulla fragilità dell’attuale stato delle cose, per poi aprirsi a una domanda: in un mondo dai confini liquidi e in continuo divenire come quello contemporaneo, cos’è casa?

Sempre il 16 ottobre, all’Auditorium Santa Caterina, si prosegue con Doppelgänger, firmato da Michele Abbondanza, Antonella Bertoni e Maurizio Lupinelli, vincitore del Premio UBU 2021 come miglior spettacolo di danza. Lui e l’altro da sé. Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità e Filippo Porro, giovane danzatore. Un percorso di gesti, sguardi; piccole, grandi tenerezze; beffardi e spietati tradimenti.  Sempre in un precario equilibrio: funamboli, sospesi tra vita e morte, tra ascesi e caduta. Nel mezzo: le loro forme, colte nella fragilità dell’inestinguibile enigma della sospensione.

Tra le altre proposte in programma L’Edipo Re di C.L.Grugher, Gilgamesh della compagnia Fossick Project, uno storytelling fra musica e immagini sull’antica epopea, Sergio con Francesca Sarteanesi, un monologo moderatamente brillante con qualche piccola impurità tendente all’opaco. Completano la programmazione Étoile di Drama Teatro, il djset di Godblesscomputers, Nerval Teatro e Ryoichi Kurokawa, con Subassemblies, un progetto che traduce il rapporto tra natura e uomo in diversi formati di presentazione: un brano da concerto, installazioni multischermo, stampe, VR e proiezioni.

I numerosi appuntamenti si alterneranno ad alcune presentazioni di libri, tavole rotonde su tematiche specifiche e attività dedicate ai più piccoli, grazie alle proficue sinergie instaurate con altre realtà del territorio. Fra gli eventi speciali da quest’anno il festival prevede un appuntamento inedito UPSIDE DOWN – il Talk imperfetto, una conversazione innovativa in cui i cittadini di Foligno e di Spoleto si confrontano intorno alle tematiche dello spettacolo dal vivo e dei festival performativi, diventando protagonisti di un’esperienza radiofonica all’interno del palinsesto di Radio IF/UFF. Upside down nasce nel tentativo di capovolgere le convenzioni dei talk e portare i pubblici alle luci della ribalta, lasciando agli addetti ai lavori il ruolo di spettatori e di ascoltatori, in una dinamica di coinvolgimento e di partecipazione di tutti i presenti attivata da Luisella Carnelli. La diretta consisterà in un evento in presenza curato dello staff di UFF e condotto da Silvio Impegnoso, della redazione di Radio IF e da Laura Rondinella di Theatron 2.0.

www.spaziozut.it/

Foto: 1.-3. Chenapan di Francesco Colaleo e Maxime Feixas, Cie MF ph. di Federica Capo; 4. Di fronte agli occhi degli altri di Virgilio Sieni; 5.-7. Satiri di Virgilio Sieni; 8. Ballroom di Chiara Frigo; 9.-10. HOW TO_ Just Another Boléro di Emanuele Rosa e Maria Focaraccio; 11. Home Altrove di Daniele Albanese ph. Laura Farneti; 12. Compagnia Abbondanza Bertoni, Doppelgänger di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni e Maurizio Lupinelli, ph. Tobia Abbondanza.

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