La recensione

Extremalism di Emio Greco e Pieter C. Scholten: corpo danzante e corpo come realtà sociale

Giunge al Napoli Teatro Festival Italia, dopo la première internazionale all'Holland Festival, Extremalism di Emio Greco e Pieter C. Scholten. Creato per celebrare i vent'anni di collaborazione fra i due coreografi, lo spettacolo riprende le basi dei lavori precedenti incentrati sul tema del corpo in rivolta, reinventandone la drammaturgia. All'insegna del minimalismo, carico di una danza estrema, Extremalism mette in scena l'equilibrio esistente tra “corpo danzante” e corpo come realtà sociale, coi trenta ballerini del Balet National de Marseille e dell'ICKamsterdam.

Venti anni di lavori coreografici, vent’anni di collaborazione all’insegna della sperimentazione ma soprattutto della contaminazione fra due diversi background artistici, anni in cui i linguaggi della danza si evolvono, si globalizzano.

Dopo vent’anni Emio Greco e Pieter C. Scholten, nominati lo scorso anno direttori del CCN Ballet de Marseille, ritornano ai valori dei loro primordi creativi con Extremailism – Il corpo in rivolta, una nuova produzione ideata per celebrare l’anniversario di attività insieme, andata in scena in prima internazionale al Koninklijk Theater Carré  nell’ambito dell’Holland Festival.

Sono trenta i danzatori coinvolti nella performance, ventiquattro appartenenti al Ballet National de Marseille e sei provenienti dall’ICKamsterdam, un’unione che sancisce definitivamente il gemellaggio tra la prestigiosa compagnia fondata da Roland Petit e la piattaforma della danza contemporanea nei Paesi Bassi, asso vincente di interscambio culturale tra Francia e Olanda. Un’operazione ambiziosa ed astuta, certamente estesa in tempi di scarsità e di tagli. Una sfida in un momento di crisi.

Dopo Addio alla fine (2012), L’Etranger/Un uomo senza causa (creato nel 2013 ed ispirato al  romanzo di Albert Camus) e De Soprano’s (2014), Extremalism è la quarta creazione basata sul tema del corpo in rivolta ed approda, dopo pochi giorni dalla première, al Napoli Teatro Festival Italia sul palcoscenico del Teatro Mercadante.

In Extremalism Greco e Scholten si confrontano ancora una volta ritrovando quella sinergia e quella qualità che caratterizzano i lavori precedenti (alcuni costumi, l’ambientazione e le installazioni  ricordano Hell e You PARA|DISO) ma valicando le linee della drammaturgia in modo differente, ridefinendo l’identità stessa del “corpo danzante”.

Uno spettacolo marcato dall’essenzialità in cui la danza riscopre una nuova raison d’etre, si carica di energia inesauribile, violenta, e non appare come una sequenza cronologica di passi ma come un organo vivente che pulsa al ritmo dei brani composti da Valgeir Sigurðsson.

E se il “corpo danzante” per Greco e Scholten non possiede tempo e contorni definiti, ma respiro e continuità, allora ci si diverte ad eseguire (con una tecnica comunque impeccabile) variazioni tratte dai più celebri balletti del repertorio classico. Una provocazione forse, una liberazione da quegli schemi rigidi che intrappolano il corpo invece di elevarlo.

Extremalism è come un grido che rigetta ogni tipo di costruzione imposta al corpo da meccanismi sociali destabilizzanti e al contempo mette a nudo la vulnerabilità del singolo rivelando un’esigenza di condivisione. I corpi nudi e crudi dei ballerini si agitano, vibrano, si stremano insieme come se fossero attraversati da scariche elettriche. Scrutano gli spazi articolari fino ai limiti del possibile.

Figure dal volto coperto (indossano inquietanti maschere tribali) sono anime vaganti in viaggio fino alle estremità del tempo per risvegliare qualcosa di primitivo e ritornare alle origini del movimento, a quella semplicità di ieri che riscatta dalla corruttibilità.

E’ cosi che si traduce Extremalism, un titolo d’altronde coniato proprio dalla contrazione di “estremo” e “minimalismo”, termini-concetto in forte antitesi fra loro ma complementari.

Raccontare del corpo attraverso il corpo che si ribella, è lo scopo della danza proposta dai direttori della City Company di Amsterdam. Si ribella alle pressioni che lo schiacciano, alle categorie che lo vincolano, ai confini che restringono le sue capacità.

Volgendo un occhio critico al passato, riflettendo sulle forze che veicolano la società moderna e facendo un resoconto dei processi che modificano la materia stessa del corpo, Extremalism indaga sulle circostanze estreme che vessano l’individuo e tende una mano fiduciosa al futuro.

E’ un lavoro che non rappresenta un punto d’arrivo ma ricerca, senza stasi, nuove forme in grado di descrivere il delicato rapporto tra realtà del corpo e realtà esterna.

La struttura della pièce offre ai trenta elementi uno spazio minimale in cui possono rispecchiarsi, negarsi e riaffermarsi, analizzando gli effetti dell’ambiente e del tempo sui loro corpi.

La scenografia è luminosa, il palcoscenico dello Stabile partenopeo si colora di un dorato incandescente, diventa un anfratto prezioso, luogo oltre il confine della materia in cui si percepisce una chiara simbiosi  fra le due compagnie.

All’interno del tessuto coreografico, la ricerca e l’ascolto dell’altro è costantemente presente e l’assoluta omogeneità, affiancata da un uso sapiente dello spazio, genera un dinamismo unico e sincrono così potente da suscitare i brividi, soprattutto quando la danza dà corpo alle note trionfali dell’Estate di Vivaldi.

Henk Stallinga è l’artista visionario che ha creato la monumentale scultura di luce Chain Reaction, una catena ellissoidale di lampade ad anello che si illumina ad intermittenza e che gira su se stessa simulando l’orbita terrestre. L’installazione scandisce lo scorrere costante del tempo, che altrimenti risulterebbe quasi eclissato. E’ il centro focale  della performance, sia in termini simbolici che estetici. Diviene gabbia che costringe il corpo ad arrendersi ed i corpi a relazionarsi; evoca il cambiamento e i fenomeni ad esso connessi; è una scultura tecnologicamente estrema dal carattere minimalista.

Extremalism debutterà in Francia nei prossimi giorni ed aprirà il Festival Montpellier Danse.

Pieter Scholten ed Emio Greco (uno dei tanti talenti nostrani residenti all’estero) torneranno presto in Italia con De soprano’s in una tappa del Ravenna Festival il 9 luglio. Ci auguriamo che questa compagnia di danza, di livello altissimo, possa consolidare sempre più un rapporto di interscambio e di promozione col nostro paese.

Andrea Arionte

25/06/2015

Foto: Extremalism di Emio Greco e Pieter C. Scholten, Ballet National de Marseille e ICKamsterdam. Le foto da 4. a 6. sono state realizzate da SalvatorePastore durante il Napoli Teatro Festival Italia.

 

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