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La Digos al Teatro Valle Occupato

Ieri gli occupanti del Valle hanno lasciato fuori dalla porta Digos, ispettori del lavoro e ASL intervenuti per un controllo. C’è un’indagine in corso per occupazione abusiva. Si attende la risposta del Prefetto di Roma sulla costituzione della Fondazione Teatro Valle Bene Comune entro il 12 febbraio 2014.

“Questa mattina (lunedì 3 febbraio ndr) abbiamo ricevuto una visita inaspettata. Una decina di agenti della Digos si sono presentati in teatro (mentre erano in corso due attività di formazione per professionisti)  accompagnati da ispettori del lavoro e della Asl. Abbiamo deciso di non farli entrare e, alla nostra richiesta di chiarimenti, gli agenti hanno risposto che i controlli in corso erano ordinati dalla magistratura a seguito di un’indagine per occupazione. Non abbiamo ulteriori elementi”.

A raccontare questa visita gli stessi occupanti del Teatro che aspettano una risposta da parte del Prefetto, che dovrà esprimersi entro il 12 febbraio in merito alla costituzione della Fondazione Teatro Valle Bene Comune, avvenuta di fronte ad un notaio il 17 settembre 2013.

Il sopralluogo della Digos era autorizzato dalla magistratura e pare rientrasse in un’ispezione di routine per verificare lo stato della struttura. Tale ispezione pare sia collegata ad un’indagine per occupazione abusiva aperta un anno fa a seguito di un esposto presentato dall’allora Sindaco di Roma Gianni Alemanno. Aver impedito il controllo da parte della Digos pare comporterà un’ulteriore denuncia nei confronti di chi ha impedito il sopralluogo.

“L’occupazione è un atto che rivendichiamo ad alta voce: è un’azione pubblica, aperta, sotto gli occhi di tutti, che ci assumiamo collettivamente – sostengono in una nota dal Valle – È un momento molto importante per il cammino del Teatro Valle Occupato: la Fondazione Teatro Valle Bene Comune è in attesa di una risposta da parte del Prefetto entro il 12 febbraio. Nel percorso di una nuova istituzione basata su autogoverno, cittadinanza attiva e innovazione culturale, visite come quelle di questa mattina rischiano di suonare come una pesante intimidazione. Esprimiamo dunque preoccupazione per l’incapacità delle amministrazioni pubbliche a svolgere il loro ruolo di interlocuzione nei confronti della società civile. Un’assenza che può generare conseguenze pericolose, liquidando esperienze sociali e civili come questioni di ordine pubblico gestite direttamente da magistratura e forze dell’ordine”.

4/2/2014

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