La recensione

Successo per il primo trittico di coreografie proposte dalla National Dance Company Wales a MilanOltre

Grande forza del movimento e prestanza fisica da parte dei danzatori. Nel primo programma presentato dalla compagnia gallese al Teatro Elfo Puccini di Milano, Mythology di Stephen Shropshire, brano che esalta il puro piacere di ballare, Purlieus, una coreografia sulla luce che ha mostrato il talento di Lee Johnston e Dream di Christopher Bruce dal sapore anni Cinquanta che ha entusiasmato il pubblico.

MilanOltre ha presentato, con successo, il primo trittico all’interno del focus dedicato alla National Dance Company Wales. Una compagnia di rilevanza nazionale per il Galles, molto attiva a livello internazionale.

L’ensemble ha aperto la serata con Mythology con le coreografie di Stephen Shropshire. I danzatori identificati solo dal bianco e accompagnati dalle musiche jazz di Coming Togegher di Frederic Rzewski, hanno danzato con grazia e leggerezza in una partitura di sensualità. In questo pezzo c’è tutto il piacere di ballare, il cui centro è la bellezza, in una sorta di poesia danzante. L’effetto corale è di notevole qualità estetica e di plasticità, in un vocabolario danzato dove i  movimenti hanno dimostrato una “grammatica” precisa.

Il secondo brano Purlieus ha mostrato il talento di Lee Johnston che ha creato una coreografia sulla “luce”, stilizzandola e tagliandola sui tre danzatori, apportando una sorta di pareti divisorie con movimenti appena sfiorati e tracciando sensibilmente la sua idea descrittiva rappresentata dal “confine”, mediante movimenti che hanno delimitato l’estensione circoscrivendo lo spazio.

L’ultimo pezzo del trittico ha entusiasmato maggiormente il pubblico: Dream, coreografie di Christopher Bruce. I danzatori vestiti anni Cinquanta hanno contribuito, in maniera fluida e accattivante, sull’onda sonora anche del Bolero di Ravel, trasformando la coreografia, molto colorata, in mimica e torsioni del corpo attraverso le singolari trovate sceniche che hanno aumentato la suggestione (camice e bretelle, gare nei sacchi, carriole, guizzi, salti, corse) in un clima di festa e freschezza. Un insieme che traspare forza del movimento e prestanza fisica da parte dei danzatori della Wales Company dove gli insiemi si sono alternati a piccoli gruppi, agli assolo, evocando atmosfere adolescenziali nell’intento di dare un volto alle emozioni.

 

A margine della serata MilanOltre ha proposto due coreografie per la sezione del festival Vetrina Italia. Il primo AnnotTazioni di e con Daniele Albanese, una spinta fisica all’accostamento e al contatto ma anche alla mancata presenza o lontananza. Il secondo Bird’s Eye View di e con Simona Bertozzi è il risultato di un’estensione con particolari caratteristiche morfologiche in cui la verità è delimitata come proprio spazio vitale. Due lavori difficili da comprendere, almeno per il grande pubblico.

Michele Olivieri 

08/10/2014

Nelle foto: National Dance Company Wales 1. – 3. Dream di Christopher Bruce, ph. Roy Campbell-Moore; 4. Mythology di Stephen Shropshire, ph. Rhys Cozens.

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy