In tour

Debutta a Ferrara I am beautiful, nuova creazione di Roberto Zappalà. Replica a Verona.

Dal 18 . 03 . 2016 al 21 . 03 . 2016

18 marzo 2016, Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara; 21 marzo 2016 Teatro Ristori di Verona

I am beautiful, la nuova creazione del coreografo Roberto Zappalà e la sua Compagnia Zappalà Danza,  debutta in prima assoluta al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara il 18 marzo 2016 e sarà riproposta al Teatro Ristori di Verona il 21 marzo 2016.

Pensato per nove danzatori – Maud de la Purification, Filippo Domini, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi – am beautiful è stato realizzato sulle musiche originali a cura di Puccio Castrogiovanni e dei Lautari, che al Comunale a Ferrara suoneranno dal vivo, in scena con i danzatori.

A partire dal corpo, tutto incomincia e tutto si consuma ed esaurisce; e la bellezza del corpo considerato come santuario laico dell’umanità è un “pensiero” da difendere e incoraggiare in una contemporaneità dove bellezza, corpi e laicità sono sempre più oltraggiati.

Il titolo dello spettacolo è suggerito dalla scultura di Rodin che a sua volta è ispirata al primo verso di una poesia di Baudelaire La Beauté: «Je suis belle, ô mortels! comme un rêve de pierre ». Il sogno di pietra si trasfigura nel movimento attraverso una lingua che ha la sua grammatica e la sua sintassi nei nervi e nelle giunture, nei fremiti e nei sussulti.

In questo spettacolo Zappalà abbandona quasi del tutto ogni finzione drammaturgica, ogni orpello scenico, per sviscerare ed esaltare fino in fondo il linguaggio della sua compagnia. Quella di I AM BEAUTIFUL diventa così una danza che assume come categoria fondamentale quella della visceralità; visceralità intesa e vissuta come nel mondo contadino, cioè come qualcosa di familiare e quotidiano, naturale.  (da Soltanto di Jan Twardowski)

Le lingue in evidenza, i volti deformati, i corpi in disequilibrio o che sfidano la legge di gravità, all’interno di un disegno coreografico rigoroso e scenicamente scarnificato, sono alcuni “incidenti” che servono a fare arrivare la danza  direttamente al sistema nervoso dello spettatore” (come, secondo John Berger, fa Bacon con la pittura) non al cervello, ma al sistema nervoso.( John Berger Presentarsi all’appuntamento)

In I am beautiful, attraverso il corpi dei danzatori, è la danza stessa a parlare in prima persona, a dichiararsi bella e mentre afferma se stessa si rende conto che la bellezza che vorrebbe raggiungere non è mai una risposta o una soluzione ma sempre un interrogativo e una ricerca incessante. È come se alla base di tutta la danza ci fosse un principio d’incertezza. Incertezza che è anche quella della bellezza. La contemporaneità del gesto coreografico che ne consegue consiste proprio nell’esaltare questa incertezza, questo tendere verso, piuttosto che affermare. In un viaggio di andata e ritorno dal palco agli spettatori e viceversa, i binari che portano a destinazione la danza dello spettacolo sono quelli della semplicità e del rigore, della visceralità e dell’incertezza.

I am beautiful è il quarto step e punto d’arrivo del progetto Transiti Humanitatis, avviato da Zappalà e la sua Compagnia nel 2014, con importanti collaborazioni: il Teatro Comunale di Ferrara, il festival ImPulsTanz Vienna International Dance Festival, il Teatro Massimo Bellini di Catania, il Teatro Garibaldi/Union des Théatres de l’Europe. L’umanità, quella dell’umanesimo, rimanda agli studia humanitatis che nel Quattrocento indicavano gli studi letterari volti a formare la persona, sono, nella traduzione di Roberto Zappalà, gli “studia” del  corpo e del gesto trasfigurati in un universo coreografico che mette il corpo, la sua naturale bellezza quale elemento fondante e transito ineludibile; con la certezza che «occorre avere un corpo per trovare un’anima» (Soltanto di Jan Twardowski).

Il progetto Transiti Humanitatis comprende le produzioni Invenzioni a tre voci (2014), creazione dedicata alla donna, Oratorio per Eva (2014), omaggio alla figura simbolica di Eva, La Nona (2015), ispirato all’ultima sinfonia di Beethoven e meritatamente proclamato Premio Danza&Danza come Migliore Spettacolo dell’anno 2015.

Scrive Roberto Zappalà: “I am beautiful è forse il mio lavoro più ‘contemporaneo’. Il mio sentire, in questa fase della vita, è quello di tornare alla semplicità, ovvero su un gesto che indirizza all’idea lineare di contemporaneo. Il mio lavoro dunque si concentra su una coreografia plasticamente costruita, sebbene resa in quadri liberi al fine di rendere protagonista la danza. Il mio vuole essere un manifesto a favore della danza. L’elemento musicale, in questo spettacolo, vedrà in scena una band che interpreta un tappeto sonoro che possiamo definire ambient/folk molto percussivo”.

 

Foto: Compagnia Zappalà Danza, I am beautiful di Roberto Zappalà, ph. Serena Nicoletti.

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy