A Firenze

Fabbrica Europa 2017

Ricco e articolato il programma del Festival Fabbrica Europa 2017. A Firenze torna Anne Teresa De Keersmaeker con il debutto di una piece su musica di Coltrane firmata con Salva Sanchis. In programma anche i lavori di Jérôme Bel, Roberta Racis per Balletto di Roma, Claudia Catarzi in coppia con l’israeliana Michal Mualem, la coreografa giapponese Anan Atoyama, Santasangre, Cristina Kristal Rizzo, Salvo Lombardo e i lituani Aura Dance Theatre. Spazio anche ai giovani con il progetto around 35 e ad autori che tracciano ponti con Giappone, Medio Oriente, India e Cina. Appuntamento a Firenze dal 4 maggio al 15 giugno 2017.

Dal 04 . 05 . 2017 al 15 . 06 . 2017

Firenze - Stazione Leopolda e altri spazi

Si svolge dal 4 maggio al 15 giugno 2017 a Firenze la 24° edizione del Festival Fabbrica Europa una delle realtà consolidate del panorama del contemporaneo. Molto ricco il programma che miscela grandi nomi e giovani emergenti della scena performativa più ricercata, linguaggi e segni di un panorama ricco e attuale che mostra nuove vie creative e sociali.

Inaugura il festival il 4 maggio con replica il 5 maggio 2017, Anne Teresa De Keersmaeker, indiscussa e acclamata protagonista della scena europea e mondiale. In prima nazionale la coreografa belga presenta alla Stazione Leopolda A Love Supreme, pièce costruita in collaborazione con il coreografo Salva Sanchis per la Compagnia Rosas sulla musica dell’omonimo capolavoro di John Coltrane, per i cinquant’anni dalla scomparsa del compositore afroamericano.
Tra controllo e abbandono, tra fervore e rigore, tra formalizzazione e improvvisazione, la dinamica coreografica si sposa con il fluire ascetico ma anche vulcanico delle sonorità di Coltrane, in un’intensa ricerca di assoluto e di libertà. Ognuno dei quattro danzatori, associato a uno strumento specifico, si consacra a un musicista. La musica fissa il quadro temporale e la coreografia il quadro spaziale in una vibrante costellazione di movimenti in risonanza profonda con l’intrecciarsi delle note.

 

Dopo l’avvio lo scorso anno del format Dan+Z (Dance+Jazz), Fabbrica Europa ospita il 5 maggio 2017 alla Stazione Leopolda, la produzione Borders che Balletto di Roma, in collaborazione con Novara Jazz, ha creato in un’ottica di forte tensione interdisciplinare che apre le rispettive pratiche verso direzioni e comunità di spettatori nuove.
La performance, nata da un’idea originale di Enrico Bettinello, vede in scena tre artisti di grande intensità interpretativa: la giovane coreografa e danzatrice del Balletto di Roma Roberta Racis, il chitarrista Francesco Diodati e il percussionista Ermanno Baron. La duttilità del gesto sonoro nel jazz si unisce alla dinamica plasticità del corpo danzante creando aperture e nuove forme sceniche.

Sempre alla Stazione Leopolda, il 6 maggio 2017, è in scena A set of timings, nuova creazione della coreografa Claudia Catarzi. Creata in collaborazione con l’israeliana Michal Mualem, la performance è giocata con due corpi, un’architettura e un collage musicale: questi quattro elementi segnano la direzione per creare un ambiente, uno stato fisico-mentale, una relazione di eventi. La coreografia è punteggiata da pause, differenti velocità dei corpi, elaborazione di ritardi o anticipi e si confronta con il risultato di simultaneità e causalità. I singoli avvenimenti si susseguono gli uni agli altri e sono intrecciati tra loro in una partitura musicale fatta di rimandi in continua metamorfosi.

Il 10 maggio 2017 il festival ospita alla Stazione Leopolda, Anan Atoyama, coreografa giapponese residente in Francia. Con Hidden Body Déclinaison rende omaggio a Kazuo Ohno e alla sua capacità di collegare il gesto all’universale attraverso le emozioni personali, come se il suo corpo contenesse l’universo. La coreografa approfondisce con i suoi danzatori, di origini culturali diverse, le connessioni tra memoria e corpo affinché rivivano ogni momento con energia autentica. Con il musicista Keiji Haino, Atoyama crea un dialogo composto da multistrati d’immaginazione e di sensazioni visive e auditive.

Un approccio coinvolgente alla danza è quello proposto da Jérôme Bel, tra gli esponenti più significativi del panorama internazionale contemporaneo. Il 10 e 11 maggio 2017 è in scena Gala, che nella versione presentata alla Stazione Leopolda Firenze è frutto di una coproduzione Fabbrica Europa e Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, e riunisce danzatori professionisti, attori e amatori di diverse formazioni selezionati sul territorio per interrogarsi sul concetto di danza. Lo spettacolo prende la forma di una celebrazione collettiva, scalzando la supremazia del “ben danzare” a vantaggio del puro piacere di raccontarsi. Di questi corpi inesperti, Gala esplora plasticità fisica e duttilità intellettuale, mobilitando il loro desiderio di esprimersi attraverso la danza. La pièce mette sotto i riflettori la semplicità di esecuzione della danza “domestica”, quella che si può praticare a casa propria, senza maestri, né tecnica, sacrificando qualsiasi finalità puramente estetica. Venuti coi loro abiti da festa, pescati nei guardaroba personali, i danzatori si appropriano di questo luogo di potere che è la scena e ne scardinano in qualche modo l’ autorità.

Segnaliamo che al Centro Pecci di Prato è allestita, dal 28 aprile 2017 al 25 giugno 2017, la mostra Jérôme Bel 76’38’’ + ∞ a cura di Antonia Alampi, una mostra dedicata al lavoro del coreografo francese e che intende indagare il carattere e le prospettive della performance.

Il 10 e 11 maggio 2017 Santasangre presenta alla Stazione Leopolda, Gravure_Le chevalier_II quadro, performance site-specific che ruota attorno alla figura del cavaliere, all’arte della spada, ai suoi codici. La disciplina e l’esercizio nella preparazione alla battaglia, pongono l’uomo di fronte a se stesso e a un’impalpabile potenza. Un’ambientazione visiva e sonora che definisce il suo immaginario nella ricerca del limite tra storia e leggenda, nel passato e nel presente. Corpo, musica e immagine si confrontano lungo la linea di confine che si apre ai nostri occhi, nei luoghi del meraviglioso.

Dall’11 al 13 maggio 2017 alla Stazione Leopolda è in scena Twister, un progetto produttivo di Fabbrica Europa e Aura Dance Theatre (Kaunas) che ha favorito l’incontro tra il gruppo di Salvo Lombardo e la Compagnia lituana. La performance indaga la fisicità come territorio di relazione, utilizzando il linguaggio coreografico come collante di un’esperienza di socialità che crea una comunità dove i corpi sono un prolungamento di relazioni umane, dinamiche sociali, prodotti culturali e vissuti individuali. Un affresco di micro-narrazioni nato dallo scambio di memorie personali, motorie, biografiche.

Il 13 e 14 maggio 2017 debutta alla Stazione Leopolda Prélude, nuova creazione di Cristina Kristal Rizzo, un lavoro che va verso un’essenza e una purezza della danza. La visione di un ensemble, nel suo gesto primario, è una pratica in cui poter far emergere quelle forze invisibili che scandiscono l’energia in continua trasformazione di un atto comunitario, quel principio di uguaglianza che governa la legge universale della natura. Una sequenza di movimenti semplici crea il tono ritmico di un gruppo di otto danzatori che asseconda le geometrie della linea e della diagonale, immagini simbolo dell’architettura coreografica. I corpi danzanti seguono il proprio istinto nella semplice bellezza della forma, amplificando, nel movimento dello spazio e nell’impersonale della danza, un’intimità più ampia, estesa e dilatata in un continuum musicale, immaginato come total sound system a partire dal lavoro della figura eclettica di Sun Ra, jazzista sperimentale e pioniere del movimento Afro Futurista, ed elaborato in un’ampia playlist dalle ricerche sonore di Palm Wine.

Il Festival propone inoltre diversi progetti. Tra questi il progetto around 35, un percorso che intende mostrare metodi di ricerca coreografica di giovani artisti della scena nazionale e internazionale attraverso workshop, presentazioni aperte e performance. Fra le performance in scena alla Palazzina Ex Fabbri di Firenze segnaliamo:

  • 17 maggio 2017: Dehors/Audela presenta Planimetrie, un’indagine sviluppata sul rapporto tra spazio, corpo e memoria, tra danza e architettura.
  • 18 maggio 2017: Tommaso Monza in Sketches of freedom  mischia le carte fra performance e teatro, politica e cultura, ricerca del proprio spazio e abbandono agli eventi stessi.
  • 19 maggio 2017: Camilla Monga con 13 Objects, oggetti che determinano azioni e traiettorie imprevedibili che servono come base per l’espansione e la variazione del ritmo.
  • 20 maggio 2017: Jacopo Jenna con Choreographing Rappers si pone in relazione con una drammaturgia sonora fatta di testi, mash-up e rimandi alla cultura hip-hop americana.
  • 26 maggio 2017: Antonio Bissiri con Oxidiana performance in cui i danzatori traducono in movimento immagini e suggestioni emerse dalla ricerca sul vetro vulcanico: tempo, consistenze, riflesso, spazio (questa performance è in scena a Le Murate).
  • 27 maggio 2017: Nicola Galli presenta De Rerum Natura (studio), immagine di eterno movimento di sei corpi che raccontano la mutazione del mondo e la ciclica rigenerazione.

Altro progetto è HALF A HOUSE, ideato da Sonia Gómez, Leonardo Delogu, Brogan Davison, Gosie Vervloessem, Pétur Ármannsson, chre si articolerà dal 10 al 14 maggio 2017 nella Palazzina Ex Fabbri di Firenze.
HALF A HOUSE è un’investigazione artistica realizzata collettivamente attraverso un format di coabitazione, basato sulla fusione tra attività quotidiane, riflessioni, workshop e performance. Si ispira al lavoro dell’architetto cileno Alejandro Aravena che, dopo il terremoto e tsunami del 2010 in Cile, progettò delle case a metà che potessero essere terminate dagli stessi abitanti. Half a House intende riproporre questo modello domestico di adattamento per riflettere ed esplorare nuove vie di funzionamento delle pratiche artistiche. I 10 partecipanti (selezionati tramite call tra curatori, artisti, teorici, operatori) condividono esperienze, idee, spazio lavorativo e quotidianità attraverso l’apertura a incontri accidentali dando vita a una casa effimera e dinamica. Un articolato programma in 5 giorni declinato nelle fasi Open House, Knocking at the door e Presentation che investono i temi Hospitality, Fragility, Permeability, Agency, Intimacy, indagati tra gli altri da: Renaud Loda, artista e geobiologo; Matteo Meschiari, antropologo; Richard Ingersoll, storico dell’architettura; Andrea Staid, antropologo.

Nella traiettoria che guarda a Oriente, si inseriscono spettacoli che tracciano ponti con Giappone, Medio Oriente, India e Cina.

Focus Young Arab Choreographers è un progetto, in collaborazione con BIPOD/Beirut International Platform of Dance e Maqamat Dance Theatre di Beirut, condiviso da 11 tra i più importanti Festival italiani e dedicato a giovani coreografi dell’area del bacino del Mediterraneo. L’intento è facilitare mobilità, dialogo interculturale, scambio di pratiche performative tra artisti arabi e realtà italiane, favorendo e realizzando momenti di incontro tra operatori e serate di spettacolo.
Nell’ambito di questo Focus il 30 maggio 2017, nella Palazzina Ex Fabbri, il tunisino Hamdi Dridi danza la memoria nel solo Tu Meur(s) de terre: un’intensa dedica al padre scomparso in cui la luce interiore illumina l’oscurità. A seguire il libanese Bassam Abou Diab propone l’assolo Under the flesh, una riflessione sull’istinto di sopravvivenza e su come il corpo reagisce a situazioni di guerra o di pericolo.
Precede questo spettacolo, il 28 maggio 2017 nella Palazzina Ex Fabbri, uno Scambio di pratiche tra coreografi che vede protagonisti Bassam Abou Diab, Hamdi Dridi e Jacopo Jenna: una condivisione creativa come primo incontro per aprire un dialogo interculturale e sviluppare le pratiche coreografiche di tre artisti di nazionalità diverse.

Il 1 giugno 2017 Fabbrica Europa presenta al Teatro Goldoni di Livorno, Pa|Ethos del coreografo Sang Jijia nella nuova versione interamente danzata da Spellbound Contemporary Ballet. La poetica del coreografo di origine tibetana poggia sulle profondità del pensiero orientale e si arricchisce delle esperienze più alte della ricerca europea nella danza e nel teatro contemporaneo. Con Pathos ed Ethos, i concetti fondamentali della Retorica di Aristotele, Jijia esprime due diversi approcci: Ethos sottolinea la precisione, Pathos evoca la passione. I danzatori danno corpo a un incontro originale tra rigore ed espressività, perfezione tecnica e intensità interpretativa. Le musiche sono del compositore Dickson Dee e la scenografia virtuale dei media artist Luca Brinchi e Roberta Zanardo.

 

In collaborazione con River to River Florence Indian Film Festival, per uno sguardo più ampio sulla produzione artistica dell’India contemporanea e sulle sue suggestioni, il 13 giugno 2017 viene proiettato al Teatro La Compagnia di Firenze il film Goliyon Ki Raasleela Ram-Leela del regista Sanjay Leela Bhansali: un appassionante Romeo e Giulietta in salsa Bollywood con coreografie, musiche, scenografie da fiaba.

 

Il 14 e 15 giugno 2017 chiude il Festival al Teatro La Compagnia di Firenze, Bhinna Vinyasa, una creazione del coreografo indiano Jayachandran Palazhy per i danzatori dell’Attakkalari Repertory Company che vede la collaborazione del compositore tedesco Martin Lutz, del dramaturg spagnolo Andrés Morte e del media artist italiano Luca Brinchi.
Mappando frammenti di sogni, desideri, speranze, realtà difficili, mutazioni ambientali, migrazioni, Bhinna Vinyasa conduce lo spettatore attraverso un’esperienza intensa. Facendo riferimento agli antichi concetti dell’ātman (anima individuale) e del paramātman (anima universale) e ai rapporti che germinano in un “futuro post-umanistico, in cui il mondo si è arricchito di una molteplicità di agenti non umani”, lo spettacolo esplora l’idea del sé attraverso un continuo divenire e dissolversi in cui le coordinate di spazio e tempo si mostrano duttili. Lo spettacolo, presentato in prima europea, è coprodotto da Fabbrica Europa e Attakkalari Centre for Movement Arts di Bangalore.

 

http://fabbricaeuropa.net/

Foto: 1. -2. A love supreme di Salva Sanchis e Anne Teresa De Keersmaeker, Rosas, ph. Anne Van Aerschot; 3. A love supreme di Salva Sanchis e Anne Teresa De Keersmaeker, compagnia Rosas, ph. Herman Sorgeloos; 4. Roberta Racis in Borders, Balletto di Roma; 5. Jérôme Bel, Gala, ph. Bernhard Müller; 6. Pa|Ethos di Sang Jijia, Spellbound Contemporary Ballet, ph. Andrea Gianfortuna; 7.-8. Attakkalari Repertory Company, Bhinna Vinyasa di Jayachandran Palazhy.

 

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