A Padova

A Padova un Gala della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

11 . 11 . 2014

21:00

Padova - GRAN TEATRO GEOX, Corso Australia 55

Da non mancare il Gala della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala in scena martedì 11 novembre 2014 al Gran Teatro Geox di Padova, un magico viaggio fra Otto e Novecento, con tre perle coreografiche firmate da George Balanchine e Roland Petit e magistralmente portate in scena da 40 giovanissimi allievi scaligeri guidati con mano sicura dal direttore Frédéric Olivieri.

La serata si apre con Serenade, uno dei balletti più noti di George Balanchine, su musiche di Čajkovskij, ripreso per la Scuola di Ballo scaligera da Patricia Neary, solista del New York City Ballet cresciuta sotto la guida del grande maestro, di cui ha raccolto l’eredità riproponendone in tutto il mondo gli allestimenti. Il balletto venne ideato da Balanchine nel 1934 per gli allievi della School of American Ballet, appena fondata con Lincoln Kirstein e Edward M. M. Warburg a distanza di pochissimi mesi dall’arrivo negli Stati Uniti. Il titolo si ispira all’omonima composizione di Čajkovskij Serenata in do maggiore per orchestra d’archi, op. 48. Balanchine inverte l’ordine dei movimenti: il terzo, Elegia, conclude il balletto, infondendovi una vena malinconica. Gli altri sono: Pezzo in forma di Sonatina: Andante non troppo; Walzer; Tema Russo: Andante, Allegro con spirito. L’intera coreografia, che costituisce uno degli esempi più alti del neoclassicismo di Balanchine, vede 28 ballerini in costumi celesti danzare di fronte ad una scena anch’essa azzurra. Come scriveva lo stesso Balanchine in Complete Stories of the Great Ballets: “Per Serenade molti pensano che ci sia una storia nascosta nel balletto. Non c’è. Sono semplicemente danzatori in movimento su un bel pezzo di musica. L’unica storia è la storia della musica, una serenata, una danza, se si preferisce, al chiaro di luna”.

Segue un omaggio a Roland Petit con l’esecuzione di Gymnopédie, creato dal celebre coreografo francese per il balletto Nazionale di Marsiglia sugli omonimi tre pezzi per pianoforte di Erik Satie. Gymnopédie nacque inizialmente per Ma Pavlova, del 1986, e venne poi sviluppato per Tout Satie, spettacolo – o dance concert, come lo chiamava Petit – in un solo atto del 1988.

Lo spettacolo si chiude con un altro capolavoro di Balanchine, Who Cares? un intramontabile titolo ideato nel 1970 per il New York City Ballet su 16 brani composti da George Gershwin fra il 1924 e il 1931. Il balletto, spumeggiante e vivace pur nel rigore tecnico del tessuto classico-accademico, restituisce la dinamica vita di Manhattan evocata nei brani di Gershwin. Balanchine aveva incontrato il musicista alla fine degli anni Trenta; per lui avrebbe dovuto musicare il film Goldwin Follies ma il progetto, purtroppo, non andò in porto.  Balanchine ricevette in dono da Gershwin degli spartiti di alcuni suoi brani. Nel 1970 il maestro russo li ritrova e le musiche frizzanti gli ispirano un balletto altrettanto brioso. A rimontarlo per la Scuola di Ballo è stato John Clifford, già étoile del New York City Ballet di Balanchine, oggi direttore del Los Angeles Dance Theatre.

Precede lo spettacolo, lunedì 10 novembre 2014 all’Università di Padova, un incontro con Frédeéric Olivieri, Direttore della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala.

Nella foto: Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala – Serenade di Balanchine, ph. Lidia Crisafulli

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